COME VEDE IL MIO BAMBINO?
L’attività visiva embrionale inizia precocemente, infatti è stato dimostrato che già alla ventiseiesima settimana di gestazione il feto è in grado di percepire la luce. Inoltre bambini testati durante la prima settimana di vita hanno mostrato una preferenza per stimoli-pattern strutturati piuttosto che per stimoli omogenei.
Nei primi mesi di vita, la funzione visiva si modifica tappa per tappa rapidamente e con essa anche le esperienze motorie del neonato.
Nelle tabelle successive sono riportate le principali acquisizioni psicomotorie e visive dei bambini in relazione all’età.
Alla nascita l’acuità visiva di un nato a termine è stimabile tra 1/30 ed 1/20 con una distanza focale intorno ai 19 -20 cm. Il neonato reagisce alla luce e a stimoli fortemente contrastati come il volto umano.
Il nistagmo optocinetico monoculare è testabile già dopo 48 -72 ore dalla nascita e rappresenta il primo segno della attività dell’apparato visivo. Intorno alle 7 settimane di vita si sviluppa l’orientamento dinamico segmentario, tra le 12 e l6 settimane di vita compaiono il controllo corticale dei movimenti della testa e del collo. All’età di 2-3 mesi compare il nistagmo optocinetico orizzontale (direzione nasale-temporale) che indica lo sviluppo delle vie corticali. All’età di 4-6 mesi il bambino diventa in grado di fissare oggetti come dei piccoli pupazzi colorati o dei giocattoli. Compare l’accomodazione e la stereopsi. A questa età è possibile iniziare a testare i riflessi ed osservare i movimenti oculari nelle varie posizioni di sguardo.
Tutto il sistema visivo si sviluppa anche in relazione alla interazione visuo-spaziale del bambino. Il movimento sia esso passivo o attivo è responsabile di un importante affinamento della maturazione visiva cerebrale. Bambini con importanti deficit di percezione visiva hanno infatti ritardo nello sviluppo psico-motorio e analogamente bambini con ritardo dello sviluppo motorio mostrano tempi di sviluppo della funzione visiva più lunghi. Il mondo visivo del bambino è inizialmente il mondo degli oggetti prossimi e pertanto l’interazione tra movimento e stimoli visivi giuda l’integrazione dell’azione manuale e della percezione del cosiddetto ‘near visual space’.
Progressivamente il bambino diventa capace di interagire con i vari stimoli e di selezionare quello di maggior interesse nel suo campo visivo. Quando vengono presentati a neonati di 3 mesi stimoli simili al viso umano, questi dimostrano una predilezione per figure in cui i tratti somatici dei volti sono mischiati per rafforzare lo stimolo rispetto ai volti umani normali. Quindi in età precoce i bambini sembrano preferire gli stimoli rafforzati alle immagini dei volti normali, ma successivamente imparano a preferire le immagini dei volti normali rispetto agli stimoli rafforzati. Questo a dimostrare che il face processing è esperienza dipendente e si sposta progressivamente verso la predilezione per volti umani normali rispetto agli stimoli di rinforzo. Il bambino crescendo impara a selezionare lo stimolo di maggiore interesse emotivo-visivo rispetto ad uno stimolo fortemente strutturato, operando una scelta di tipo cognitivo (image processing).
Dai 4-5 mesi l’occhio guida la mano nell’avvicinamento all’oggetto, successivamente controlla la stazione eretta e la deambulazione (guardando i piedi) intorno ai 12-15 mesi.
Il progressivo sviluppo delle funzioni visive dipende (una volta che l’occhio si è sviluppato correttamente) dall’evoluzione delle vie centrali e in particolare delle vie corticali del SNC. Nonostante nei nati a termine i coni centrali funzionino, una elevata acuità visiva viene raggiunta non prima dei 12-30 mesi perché serve del tempo per lo sviluppo dei fotorecettori, la maturazione delle sinapsi negli strati retinici interni e la mielinizzazione delle vie ottiche superiori.
I coni foveali sono ancora immaturi fino al 4 mese dopo la nascita e la mielinizzazione delle vie ottiche continua fino ai due anni di età.
Ai 4 -6 mesi dalla nascita un bambino normale presenta la capacità di inseguimento visivo di oggetti su un piano focale di 30 cm. I movimenti oculari sono coniugati anche se non perfettamente. Dall’età di 18 mesi ai 6 anni l’acuità visiva aumenta progressivamente fino a raggiungere i livelli di quella dell’adulto. Vengono inoltre sviluppate saccadi precise e veloci. Il piano focale raggiunge i 33 cm. L’acuità visiva di 10/10 viene raggiunta intorno ai 4-6 anni di età ma esiste una notevole variabilità interindividuale e evidenze recenti tendono ad abbassare sempre di più l’età del raggiungimento della massima acuità visiva a seconda delle popolazioni esaminate e del sistema di esame. Il range oscilla tra i 6 mesi e i 30 mesi, tuttavia nella pratica clinica spesso si osservano bambini che hanno una maturazione dell’acuità visiva molto graduale fino ai 6 anni di età.
Il nistagmo optocinetico monoculare è testabile già dopo 48 -72 ore dalla nascita e rappresenta il primo segno della attività dell’apparato visivo. Intorno alle 7 settimane di vita si sviluppa l’orientamento dinamico segmentario, tra le 12 e l6 settimane di vita compaiono il controllo corticale dei movimenti della testa e del collo. All’età di 2-3 mesi compare il nistagmo optocinetico orizzontale (direzione nasale-temporale) che indica lo sviluppo delle vie corticali. All’età di 4-6 mesi il bambino diventa in grado di fissare oggetti come dei piccoli pupazzi colorati o dei giocattoli. Compare l’accomodazione e la stereopsi. A questa età è possibile iniziare a testare i riflessi ed osservare i movimenti oculari nelle varie posizioni di sguardo.
Tutto il sistema visivo si sviluppa anche in relazione alla interazione visuo-spaziale del bambino. Il movimento sia esso passivo o attivo è responsabile di un importante affinamento della maturazione visiva cerebrale. Bambini con importanti deficit di percezione visiva hanno infatti ritardo nello sviluppo psico-motorio e analogamente bambini con ritardo dello sviluppo motorio mostrano tempi di sviluppo della funzione visiva più lunghi. Il mondo visivo del bambino è inizialmente il mondo degli oggetti prossimi e pertanto l’interazione tra movimento e stimoli visivi giuda l’integrazione dell’azione manuale e della percezione del cosiddetto ‘near visual space’.
Progressivamente il bambino diventa capace di interagire con i vari stimoli e di selezionare quello di maggior interesse nel suo campo visivo. Quando vengono presentati a neonati di 3 mesi stimoli simili al viso umano, questi dimostrano una predilezione per figure in cui i tratti somatici dei volti sono mischiati per rafforzare lo stimolo rispetto ai volti umani normali. Quindi in età precoce i bambini sembrano preferire gli stimoli rafforzati alle immagini dei volti normali, ma successivamente imparano a preferire le immagini dei volti normali rispetto agli stimoli rafforzati. Questo a dimostrare che il face processing è esperienza dipendente e si sposta progressivamente verso la predilezione per volti umani normali rispetto agli stimoli di rinforzo. Il bambino crescendo impara a selezionare lo stimolo di maggiore interesse emotivo-visivo rispetto ad uno stimolo fortemente strutturato, operando una scelta di tipo cognitivo (image processing).
Dai 4-5 mesi l’occhio guida la mano nell’avvicinamento all’oggetto, successivamente controlla la stazione eretta e la deambulazione (guardando i piedi) intorno ai 12-15 mesi.
Il progressivo sviluppo delle funzioni visive dipende (una volta che l’occhio si è sviluppato correttamente) dall’evoluzione delle vie centrali e in particolare delle vie corticali del SNC. Nonostante nei nati a termine i coni centrali funzionino, una elevata acuità visiva viene raggiunta non prima dei 12-30 mesi perché serve del tempo per lo sviluppo dei fotorecettori, la maturazione delle sinapsi negli strati retinici interni e la mielinizzazione delle vie ottiche superiori.
I coni foveali sono ancora immaturi fino al 4 mese dopo la nascita e la mielinizzazione delle vie ottiche continua fino ai due anni di età.
Ai 4 -6 mesi dalla nascita un bambino normale presenta la capacità di inseguimento visivo di oggetti su un piano focale di 30 cm. I movimenti oculari sono coniugati anche se non perfettamente. Dall’età di 18 mesi ai 6 anni l’acuità visiva aumenta progressivamente fino a raggiungere i livelli di quella dell’adulto. Vengono inoltre sviluppate saccadi precise e veloci. Il piano focale raggiunge i 33 cm. L’acuità visiva di 10/10 viene raggiunta intorno ai 4-6 anni di età ma esiste una notevole variabilità interindividuale e evidenze recenti tendono ad abbassare sempre di più l’età del raggiungimento della massima acuità visiva a seconda delle popolazioni esaminate e del sistema di esame. Il range oscilla tra i 6 mesi e i 30 mesi, tuttavia nella pratica clinica spesso si osservano bambini che hanno una maturazione dell’acuità visiva molto graduale fino ai 6 anni di età.
La prevenzione
La prevenzione in ambito oculistico è di fondamentale importanza per evitare, al neonato prima ed al bambino dopo, problemi di vista per patologie dell'occhio che se non corrette precocemente potrebbero diventare irreversibili.
A questo scopo è nata da alcuni anni una nuova figura professionale: quella dell'oculista pediatrico.
In questo sito abbiamo voluto raccogliere alcuni argomenti dedicati ai genitori, ma anche ai
pediatri ed ai neonatologi che volessero approfondire alcune tematiche importanti riguardanti
A questo scopo è nata da alcuni anni una nuova figura professionale: quella dell'oculista pediatrico.
In questo sito abbiamo voluto raccogliere alcuni argomenti dedicati ai genitori, ma anche ai
pediatri ed ai neonatologi che volessero approfondire alcune tematiche importanti riguardanti
- lo sviluppo visivo nel neonato e nel bambino,
- i tempi ed i modi della visita oftalmologica nel neonato e nel bambino,
- alcuni importanti test, indispensabili per la valutazione della funzione visiva nel minore,
- alcune patologie oftalmiche frequenti nell'infanzia.
Per contatti: dott. Salvatore Capobianco
Telefono: 081 682787 **
Cellulare: 338 6441153 **
Fax: 081 2143502
Mail: [email protected]
Indirizzo studio:
Viale Villa Santa Maria, 14 - 80122 Napoli
(traversa del Corso Vittorio Emanuele,
nei pressi della Stazione FF.SS. di Mergellina).
** Si prega di non telefonare per richiedere pareri telefonici, in quanto per poter esprimere un preciso giudizio clinico è sempre indispensabile aver visitato il paziente.
Telefono: 081 682787 **
Cellulare: 338 6441153 **
Fax: 081 2143502
Mail: [email protected]
Indirizzo studio:
Viale Villa Santa Maria, 14 - 80122 Napoli
(traversa del Corso Vittorio Emanuele,
nei pressi della Stazione FF.SS. di Mergellina).
** Si prega di non telefonare per richiedere pareri telefonici, in quanto per poter esprimere un preciso giudizio clinico è sempre indispensabile aver visitato il paziente.