
L'esame di un bambino presenta numerosi momenti di difficoltà per l'oftalmologo. I test soggettivi che si utilizzano abitualmente negli adulti possono risultare impossibili da impiegare in un bambino o comunque difficili o poco attendibili.
Visitare un bambino dal punto di vista oculistico è spesso più difficile rispetto agli adulti. I test che normalmente si usano con i grandi non sempre funzionano con i più piccoli, che possono stancarsi o perdere la concentrazione facilmente. Per questo motivo l'oculista deve essere veloce, attento e rendere l'esame interessante e divertente, così da catturare la curiosità del bambino.
Già durante i primi minuti della visita (quando si raccolgono le informazioni dai genitori), il medico osserva il comportamento del bambino: come guarda, come tiene la testa, come interagisce con i genitori e se i suoi occhi sono allineati. La visita non segue uno schema rigido ma viene adattata a ogni bambino, per esempio saltando da un test all'altro se il piccolo è stanco o si sta per mettere a piangere.
Esame della vista
L'esame della vista del bambino serve a controllare vari aspetti:
- Acuità visiva (quanto vede)
- Coordinazione tra i due occhi
- Visione dei colori
- Campo visivo (quanto spazio visivo riesce a coprire con lo sguardo)
- Eventuali difetti visivi (come miopia, astigmatismo o ipermetropia)
Molti test richiedono la collaborazione del bambino, cosa non sempre possibile, soprattutto se è molto piccolo o ha difficoltà nello sviluppo. In questi casi, si usano test più obiettivi (non basati sulle risposte del bambino).
Misurare quanto un bambino piccolo riesce a vedere non è semplice. Se non è in grado di riconoscere immagini o simboli, il medico osserva come reagisce a stimoli visivi, come seguire con lo sguardo righe o figure. Questi metodi però offrono solo indicazioni approssimative.
Esempi di test
- Autorefrattometria: è un esame strumentale, veloce e senza fastidi, che permette di capire se il bambino ha difetti visivi (come miopia, astigmatismo o ipermetropia) e quanto sono importanti. Si tratta di un controllo automatico, effettuato con strumenti computerizzati, che aiuta il medico a personalizzare il resto della visita
- Acuità visiva con righe: si mostrano al bambino delle carte con strisce sempre più sottili. Il medico osserva fino a quale livello di dettaglio il bambino riesce a vedere.
- Campo visivo semplice: si chiede al bambino di guardare dritto davanti a sé e si vedono oggetti che appaiono dal lato. Si osserva fino a quando il bambino si accorge di questi oggetti che si muovono ai margini del suo campo visivo. Questo test può essere fatto anche con semplici giochi fino a test più specifici, sempre adattati all'età e capacità del bambino
- Valutazione della visione dei colori: permette di capire se il bambino distingue i colori (daltonismo, acromatopsia). Si usano metodi diversi, dai semplici giochi fino a test più specifici, sempre adattati all'età e capacità del bambino
- Valutazione ortottica: è un esame molto importante per valutare la funzionalità dei muscoli oculari e il corretto uso di entrambi gli occhi. Viene eseguito attraverso giochi e semplici esercizi che permettono di osservare:
- la mobilità dei muscoli oculari (se si muovono bene o troppo/meno del dovuto);
- la presenza di strabismo, cioè se gli occhi non sono ben allineati (caso frequente: circa il 4-5% dei bambini può sviluppare uno strabismo);
- la percezione della tridimensionalità (stereopsis), cioè la capacità di vedere in profondità, che dipende dalla collaborazione tra i due occhi;
- la capacità di far convergere e allineare gli occhi su un oggetto;
- eventuali casi di visione doppia.
- Spostamento dell'attenzione: si controlla se il bambino riesce a spostare lo sguardo da un oggetto centrale a uno laterale, abilità che di solito compare verso i 3-4 mesi. Se non succedesse dopo i 4 mesi, potrebbe essere un segnale di problemi.
- Potenziali Evocati Visivi (PEV): se necessario, si applicano piccoli elettrodi sulla testa per registrare l'attività del cervello in risposta a stimoli visivi. Questo aiuta a capire come il cervello elabora ciò che vede.
- Dilatazione della pupilla (cicloplegia): l'instillazione di gocce per dilatare la pupilla è un passaggio fondamentale della visita. Serve a permettere un controllo approfondito della vista e a misurare con precisione eventuali difetti visivi. Inoltre, consente di esaminare la parte posteriore dell'occhio (nervo ottico e retina), utile per diagnosticare e trattare eventuali patologie.